05 maggio 2011

Bologna si sposa.. e ci spossa..


Bologna Si Sposa.
Addirittura? Tutta Bologna?
Ah nooo, è il nome super anti-sgamo della fiera sposi dove ci siamo avventurati sabato pomeriggio.

Dopo la partita di Fede, e birra-post-partita a stomaco vuoto, con indosso felpa fucsia-fluo con cappuccio stile pecora infeltrita e scarpe da trekking estremo (sottolineo che questa è la tenuta da tifosa-di-pallamano e non la tenuta da futura-sposa-bellissima.. ma il programma della giornata non prevedeva ahimè un cambio d’abito), dopo partita con birra in corpo e felpone addosso ci avviamo verso questa improbabile fiera per gli sposi.
La villa si chiama Villa Cicogna.
O-mio-dio. Manco ci siamo sposati e già cercate di inviarmi bambini tramite volatili assai poco sicuri, sicuramente non coperti da assicurazione e che rischiano pure di sgacazzarci un po’ sopra, al mio bimbolino nuovo di zecca, mentre me lo consegnano?? Ah noooo eh!!

Non poteva chiamarsi che ne sò Villa dell’Amore (anche se parrebbe una casa di scambisti poi)?
Vabbè proseguiamo.
All’entrata una lunghissima Limousine bainca troneggia parcheggiata all’ingresso.

Non so se riderci su a fuggire a gambe levate. Cos’è la fiera del pacchiano?
Dai su.. avete mai visto Cenerentola arrivare al ballo in Limousine?

I topini voglio, i topini!!! Dove sono la zucca di cristallo e il cocchiere? Mica pretenderete di trasformarmi da Cenerontela post-moderna a Parishilton de no’attri??
Entriamo.
Siamo carne fresca. Portafogli aperti. Penni da spennare.
Bho. Forse siamo polli con il portafoglio pronti per la griglia... mix perfetto.
“Ragaaaaaazzi vi sposate?”
Sorriso falsissimo, voce mellifula, denti sporchi di rossetto, occhi da matrigna cattiva e.. attenzione bene.. frizè anni 80 nei capelli meshati a strisce.
“No siamo venuti qui perchè ci siamo persi ma in realtà volevamo andare al Rave Party di metallo duro.” Sei scema? Siamo ad una fiera che si chiama Bologna Si Sposa.. cosa pensi? Che siamo venuti a farle gli auguri???????

Ci esce un timido e titubante “Si”.

Ed eccoli tutti sciorinare in ordine sparso le mete dei viaggi di nozze più ambiti con passeggiata sulla spiaggia a cavallo, fiori e composizioni floreali degne del palco di Sanremo, vestiti improbabili pieni di swaroski e pizzi, location, mise-en-place, fotografo.... fotografo.. ancora fotografo. Che è sponsorizzato dalla Canon sto posto?

“Ragazzi siamo un coro gospel moderno, siamo quasi 50 elementi..”
50 elementi... ma che sei pazza?? Mi sposo non sto facendo un re-make di Sister Act.
“Ragazzi abbiamo una band trasformista, da renato zero ai cugini di campagna..”

Seeee. Certo. Così facciamo un 2x1 e insieme al matrimonio mandiamo all’ospedale i fratelli della nonna le cui coronarie difficilmente reggerebbero ad un cantante mezzo punk-travestito-da-uomo-travestito-da-donna!

Una ragazzotta, annoiata e palesemente disinteressata di chi sia io e quanto sia felice di sposarmi mi allunga un depliant e mi chiede con lo stesso tono di un vu-lavà al semaforo “Seichelles?”

La guardo malissimo e rispondo, ritraendo la mano di Fede verso il depliant: “Ah noooo, le Seichelles proprio no!”
Ok la limousine e il maggiolone cabrio giallo pulcino.

Ok le fedi d’oro massiccio di Dolce e Gabbana con lo Swaroski azzurro.

Ok il catering con la porchetta e la cantante Jazz di Monghidoro.

Ok anche i fuochi d’artificio, la palle di edera e orchidea che pendono dal soffitto della chiesa. Ok il coro Gospel di 850 persone. Il fotografo con le espressioni fasulle. Il filmino pre-durante-post matrimonio. Ok i confetti come se piovesse. Le partecipazioni in vera pelle di ermellino antartico. Il velo di San Gallo scritto separato. Ok tutto.
Ma le Seichelles proprio no.

Su, insomma, un po’ di contegno.
La favola di cenerentola mica finisce in una spiaggia di 10metri quadri dove non c’è una ceppa da fare per 2 settimane se non chiudersi in stanza con l’aria condizionata a manetta a imbriagarsi di champagne incluso nel presso. Meee che tristezza!!

Amore, di qua, c’è l’uscita di sicurezza