23 dicembre 2015

LetteRIMA di Natale...

Oh Bambin nella capanna,
tutto intento a far la nanna,
anche quando il mio monello
ti rimpiazza con CiccioBello
Abbia pazienza che qui ce ne vuole
Con il piccolo birbante che ho come prole,
ed ascolta, stamattina
questa mia letterina.

Che mi passi il male di spalla.
Che è davvero una gran palla.
Che lo Spapu dorma quieto.
E il lettino gli sia lieto.
Che il marito in carriera
Non mi torni a tarda sera.
Che la mia nonno-mobile piena di patacchini
Nella notte si trasformi in una Lamborghini.
Che gli amici, quelli andati.
Tornino accanto a noi, tanto desiderati.

Che alla mamma mia preziosa
L’energia resti copiosa
Che al papà brusco e baffuto
Alla pensione resti il rifiuto
Così che appassionato continui a lavorare
Che tutti, da lui, abbiamo tanto da imparare.
Che alla dada mia sorella,
la vita le dimostri quanto, dentro e fuori, è bella.
Baci baci alla tripletta,
che vi ama la zietta,
E il futur tenda la mano,
anche al babbo Golisciano.
Che i famigliari a me acquisiti
Nonni e suoceri squisiti,
porti frutta in abbondanza
Ciliegie e duroni ad oltranza.
E la Ollina mia adorata,
non si senta mai snobbata.

Che l’esame del Corona,
NON mi porti la Saruzzi a Cremona
E preghiamo che ogni risposta
I miei amici non mi sposta.
E che gli altri amici cari
Rosi, Peppe, Antò e Mari
Restin sempre qui vicino
A distanza di bacino.

Ma parliam di cosa seria,
togli un po’ di cattiveria
da questo mondo malandato
dalle guerre avvelenato.
Dona coccole e sorrisi.
A chi è triste e un poco in crisi.
Che sian coppie o stati interi
Porta consigli saggi e sinceri.

E se qualcosa ancora avanza
Fammi diminuir  la panza
Così l’amore mio piccino
Non la usa per cuscino.

Dai finiam con serietà
Spazio all’emotività
Ti ringrazio, oh mio Signore
Per avermi anche questo 2015 riempito il cuore

E ricordo a tutti che la felicità
È una scelta che ognuno fa.


Buon Natale.

03 dicembre 2015

Pillola di Ironia #1 - Le MILK


E poi arriva Lei.
Tacco 15 con le borchie.
E la figlia con le Hogan argentate numero 21.
Che già non dovrebbero esistere le Hogan, figurati quelle numero 21.
E i pantaloni leopardati. La bimba, gente, la bimba.
Lezione di musica dentro una biblioteca piena di tappetoni e bimbi scalzi.
Fuori piove. Sua figlia sale ovunque con le scarpe e balla come Heater Parisi la notte della Taranta.
Ma lei, la tacca15, è troppo impegnata a fotografare MiniBelen fare le duckface con il suo iphone glitterato per rendersi conto che sta  disturbando tutta la lezione di musica e inzaccherando tutti tappetoni.

Forse pensava che al laboratorio di musica si studiasse la vita e le opere di Lady Gaga.

Ecco pronto una nuova specie femminile: le M-I-L-K.
E la K sta per Kill.





23 novembre 2015

Sassolino..

Sono sempre stata politically correct nei confronti di chi non ha figli. Per mille milioni di motivi.

Primo e più importante non sempre è una scelta, e per chi non è una scelta anche l’ironia può giungere davvero fuori luogo. 

Secondo fino a 2 anni fa ero esattamente dall’altra parte del mondo. Ero un NON genitore.
Eccheppalle parlare sempre e solo di bambini. Pranzare alle 11.45. Cenare alle 18. Che se lo fanno gli inglesi è figo. Cool anzi. Se lo fai tu perché tuo figlio ha degli orari, è CoolCazCheTiVengoIncontro. Evabbè.

Terzo ed ultimo motivo, odio-detesto-ripugno chi ti dice a mo’ di grillo parlante “vedrai”.. “capirai”.. “ti accorgerai”.. “goditila adesso”.. e variazioni sul tema. Che ognuno ha la propria vita e le proprie esperienze e a me di insegnare agli altri non pare proprio il caso. 

Insegnare.. NO. Ma pregare di credermi, credermi su quella che è la vita da genitore.. quello sì. Forse a te non capiterà. Forse tuo figlio cenerà alle 23 al pub mentre sorseggi con calma una birra gelida chiacchierando tra amici. Può darsi. Te lo auguro.
Ma il mio NO cristoforocolombo. E sarà mo’ anche colpa mia ma non mi è permesso stare a cena sorridente e tranquilla a chiacchierare fra amici alle 23, perché lo Spapu rivendica il diritto di essere nel suo lettuccio a quell’ora o pianifica la terza guerra mondiale per passare il tempo.

Quindi io NON ti dico.. “sarà così anche per te”.. ma ti dico che E’ COSì PER ME. Questo, ti prego, evita di metterlo in discussione.

Un sassolino dalla scarpa adesso però me lo devo togliere.
Che a far poi sempre l’anima pia anche no.
Che non lo sono. E so che non lo siete nemmeno voi. E sapete che non lo sono. E io so che non lo siete.

Dopo che hai figli certi amici spariscono.
Puff. Tipo il coniglio nel cappello del mago. 

Io posso capire che con le occhiaie e la maglietta sporca di rigurgito io possa non essere l’anima della festa. Così come posso capire che non dovete voi stare ai miei orari che ormai le suorine dall’addolorata vanno a letto più tardi di me.
Posso anche capire che dopo la gravidanza nella cumpa degli amici Fighi più che un filtro Instagram mi servirebbe un miracolo.
Posso capire che, avendo allattato per 18 mesi  ho fatto imbarazzanti aperitivi analcolici che nemmeno le suore di cui sopra sono così noiose. Mi rendo perfettamente conto che parlare della cacca di mio figlio e della sua prima frase di senso compiuto non è minimamente paragonabile al vernissage a cui siete andati lo scorso weekend o alla mostra di arte contemporanea. Ma per una mamma gli appuntamenti mondani sono quelli. Io ascolterò il vernissage di cui nulla mi frega, voi ascoltate le prime tre parole di spapu. Ecchediamine.

So bene che se prima con 10 minuti di preavviso arrivavo ovunque…. ora ho bisogno di sapere quando ci vedremo, cosa faremo, e dove andremo con 10 settimane di anticipo, e comunque potrei darvi buca.. se anche solo il piccolo ha il raffreddore.

Posso capire. Io posso capire Voi. Vi posso capire perché dalla vostra parte ci sono stata.. 
Ma voi dalla mia no. Ancora no. Quindi abbiate il buon cuore di non giudicare.
Di non guardare con occhio malevolo un messaggio che vi implora di venire voi da noi (sì, per la terza volta, per favore, venite voi da noi!)
Di non alzare gli occhi al cielo se vi dico che “lasciare a casa lo spapu mi dispiace.. per cui non posso stare molto”.. sì lo so’ che non gli succede niente, sì lo so’ che sta pure meglio. Sì, forse mi fa bene uscire da sola... O forse a dire il vero è a voi che FA BENE?
Abbiate l’intelligenza di evitare di dire “ma io ho un sacco di amiche mamme che continuano ad uscire il venerdì sera, vanno in disco.. guarda la Genoveffa è andata all’addio al nubilato ad Ibiza che la bimba aveva 2 settimane.. e tu.. sei sempre attaccata a lui… forse hai bisogno di staccarti un po’..”  Staccare? Son mica uno scotch. Il problema scusa di chi è? Io sono felice così. Tu libera di frequentare la Genoveffa che va ad Ibiza. Amen. 

Ed infine, il sassolino.
“Anna, avere un bimbo non è una malattia.”… Mi è stato addirittura detto questo.
Partendo dal presupposto che se tu dopo il parto mi porti una torta e mi vieni a trovare a casa permettendomi di restare in pigiama io ti vorrò bene per sempre.
E partendo dal presupposto che NON si cresce in altezza ma, per quanto mi riguarda, si vincono un sacco di centimetri nel punto vita. Quindi dai, un po’ di cose pure ci somigliano ad una bella influenza.

Partendo da questi presupposti, ovviamente ironici, sì.. avere un figlio non è una malattia. Confermo.
Ma sappiate che, da come mi evitate, dovreste dirlo a voi stessi, non a me. Che avere un figlio non è una malattia.

Avere un figlio è una gioia infinita.
E’ una scarica di energie, nelle vene, nel cuore, nella mente.
Obnubila. Pretende. Mescola le priorità.

E ti fa capire una cosa sostanziale: l’affetto è una scelta. L’amore no.

Se quella scelta non avete più voglia di farla nei miei confronti me ne farò una ragione.
L’amore per mio figlio.. non si mette in discussione.
E ogni sera, lo addormenterò con un bacio sulla sua guancia morbidosa e con le sue braccine attorno a me, e voi sarete liberi di pensare che a sbagliare sono io. E che dovrei essere ad Ibiza.


Senza rancore. Andateci voi.

30 ottobre 2015

#ioscelgo

Caro figlio mio,
voglio spiegarti, con calma e con la giusta dose di dente avvelenato e ironia (alla maniera della tua mamma quindi) perché ieri sera ti ho portato con noi ad una riunione noiosissima (per te) su un argomento difficilissimo (per tutti) come i vaccini in età pediatrica.

La tua mammonisa (come la chiami tu) è da qualche mese che si sente dare della #disinformata. La parola #disinformazione nella scienza della comunicazione (quoto Wikipedia) significa l'attività malevola che mira a fornire e diffondere deliberatamente informazioni false, fuorvianti o non oggettive, distorcendo o alterando la realtà dei fatti allo scopo di ingannare, confondere o modificare le opinioni di qualcuno. Questo per prima cosa mette in dubbio la mia capacità di discernere tra verità e falsità. La mia capacità di scegliere a cosa credere e a cosa no. La possibilità di avere un’opinione indipendentemente da cosa DOVREI pensare… secondo loro.

Loro. Chi sono Loro Amore mio? Adesso te lo spiego subitissimo. Che lo so che se mi fai una domanda e non ti rispondo subito me la ripeti trecentomilavolte che in un secondo mi viene l’orchite massima. Chi sono loro?   Medici e Madri.
Loro siamo noi. Siamo tutti. Tutti e Nessuno.
Perché fra loro c’è chi la pensa ESATTAMENTE come la penso io. Medici e Madri.

Tutti #disinformati quindi. Maledizione. Siamo proprio un bel branco di beduini eh.
Pensare che basterebbe spegnere il cervello e fare esattamente come ti dicono di fare.
Senza porsi domande. Farlo ebbbasta. Perché così è.
Abbi, mio piccolo uomo, sempre paura della cultura del “farlo e basta”.

Convincimi e mi siederò al tuo fianco. 
Costringimi e sarò tuo nemico per sempre.

Amore mio stupendo, sai perché ieri sera ti ho portato con me?
In quella riunione noiosa noiosa su argomenti difficili, con persone che parlavano di malanni e problemi di salute.  Una platea di circa 30 persone.
Ragazzi, coppie, qualche politico o politicante. 6 o 7 fra medici e Professori. Una decina di mamme incavolate con chi la pensa diversamente da loro. Chissàpoiperchè. Alcune di queste con il tacco 12 alle 21 in una sala comunale abbastanza bruttina di un comune di provincia, che io non mi vesto così manco al matrimonio dei miei amici, stima per voi – sia chiaro - machivelofafare?!

E noi 3. Papà con un quaderno di appunti presi e una lettera aperta sottoscritta da centinaia di pediatri, dubbiosi. Come noi. Pensa. Tutti sti cretini disinformati.
La mamma con il cuore che batte forte ogni volta che non è d’accordo, perché la tua mamma è così passionale e adrenalinica. E vuole esternare la propria opinione. Vuole battersi per la libertà di scelta, di informazione, di decisione. Vuole battersi per il diritto inalienabile di scegliere, di essere ascoltata, di essere compresa e accolta nella scelta fatta. Quanto meno NON etichettata. Che disinformata sarà #tusorella.

Eh lo so amore mio che quando ti ho infilato le scarpine in piena puntata della Paw Patrol non eri per niente d’accordo. Ma sai piccolo mio perché ti ho portato con noi?
Perché penso che i figli si educhino con l’esperienza. Con quello che si chiama educazione per modelli. Dimostrare a tuo figlio che se qualcuno crede in un’idea va portata avanti, condivisa, sostenuta, dibattuta, rafforzata, raccontata.

Che anche se sai benissimo che in quella platea forse nessuno la pensa come te, tu credi sia giusto dire la tua. Anche se alcune persone ti attaccheranno (come hanno fatto). Anche se alcune persone penseranno che sei una stolta disinformata e disinformante (come hanno fatto), anche se mentre parlerai incrocerai sopracciglia aggrottate e sguardi di profondo disappunto (come ho incrociato)! 

Perché in casa nostra le idee si dibattono. Si portano avanti con ardore. Si discutono e si mettono in discussione. 
Perché in casa nostra SI Può e si deve cambiare opinione al bisogno. 
Perché solo gli stolti hanno sempre ragione. O pensano di averla. 
Perché in casa nostra non ci si batte per le proprie idee solo dietro le tastiere ma si prende la responsabilità effettiva davanti alle persone. E a dirla tutta non si parla nemmeno per slogan o selfie. In casa nostra, giusta o sbagliata che sia la nostra scelta, si va al nocciolo della questione. Si affrontano dibattiti con coraggio. Si sostengono le idee proprie e si rispettano le idee altrui. Non si etichettano le scelte degli altri. Non si GIUDICANO le idee degli altri. Si sostengono le proprie idee. Quello sì. Sempre.

E io figlio mio, ieri sera, davanti ad una platea di 30 persone che la pensavano diversamente da noi (che nella sostanza potevano anche avere una buona percentuale di ragione ma nella forma, porcapuzzola, ultimamente mi stanno proprio facendo incazzare) abbiamo voluto sostenere il diritto di scegliere. Di dire la nostra opinione. Di Avere dei dubbi. Di non farsi dare dei disinformati senza ragione ed in silenzio. Il diritto di scelta. Di informarsi, ragionare, farsi spiegare, decidere. Vaccinare. O non Vaccinare. In coscienza e rispetto.

Per questo motivo, piccolo mio, tu ieri sera ti sei addormentato fra le mie braccia invece che nel tuo lettino mentre un dottore parlava in una stanza di partito, pure bruttina, di un comune di provincia.
Per questo motivo, piccolo mio, ieri mentre sonnecchiavi alla tua mamma batteva forte il cuore mentre esponeva le proprie idee, giuste o sbagliate che fossero.

Per insegnarti che nessuno si deve mai permettere di zittire una madre che ascolta il proprio cuore.
Per dimostrarti che i dubbi servono per migliorare e crescere, e che per fortuna poi ci sono persone come l’amico medico di papà che accolgono il dubbio, lo rispettano, e espongono la loro ragione.
Che noi ascolteremo con rispetto, e che forse anche un po’ per quella opinione tu hai fatto quasi tutte le vaccinazioni.

A modo nostro ieri sera ti volevamo insegnare che la tua mamma e il tuo papà NON hanno sempre ragione, ma per le loro idee si batteranno sempre. E anche per le tue, fintanto che non sarai pienamente in grado di farlo da solo.

Concludo con una risposta al #iovaccino del gruppo di mamme.
Anche io vaccino (in parte). E non ho nulla contro la vostra scelta. Non la giudico. Non la critico. Anzi la rispetto pienamente.

Ma #ioscelgo

Chiedere che mi/ci venga tolta questa possibilità lede i diritti Umani.
Non facciamo passi indietro vi prego. Non facciamo credere ai nostri figli che qualcuno può scegliere per loro.


Allenare il cervello è il primo grande dono che possiamo, e dobbiamo, fargli.

12 ottobre 2015

Tu chiamale se vuoi .. EMOZIONI!

Emozioni.
Che non è la canzone di Battisti.
E nemmeno la collana di classici per nonnine e zitelle (a cui consiglierei comunque un bel Ratman, che sarebbe assai preferibile anche ai fini della ricerca del fidanzato).
Oggi parlo di gioia, rabbia, disgusto, paura e tristezza.

Se avete figli sapete chi sono, perché sono i protagonisti monocromatici dell’ultimo cartone Disney.
Se non avete figli sapete comunque chi sono, perché sono rappresentate ovunque, compreso il pupazzo che vinci con i punti della spesa e che ti assale all’ingresso della coop subito accanto ai broccoli.
Se non avete figli e non andate a fare la spesa, sapete chi sono perché sono anche i nuovi merchandising in banca. E se non avete figli e non fate la spesa di sicuro siete ricchi e in banca ci andate.

Se non fate parte di nessuna delle suddette categorie siete sicuramente un alieno, comunque in grado di correre ai ripari, digitando su google #insideout e capire di chi parlo.
Se poi siete un alieno senza dita, ecchecavolo, tutti a me capitano i lettori “difficili”.

Dicevamo. Emozioni.

Mi ha toccato nel profondo vedere il nuovo cartone della Disney #Inside Out che parla appunto delle emozioni umane. Sarà che erano 3 anni che non andavo al cinema e un po’ mi avrebbe toccato pure la pubblicità dell’idraulico di Piumazzo nell'oscurità del cinema. Sarà che avevo lo spapunzelli accanto, il suo primo film al cinema. Il suo primo Cartone Disney anzi. 

Che è un po’ come quando mamma Leonessa mostra a cucciolo di leoncino la sua prima gazzella che corre, o il suo primo tramonto sulla savana, o chennesò, gli canta per la prima volta la canzone di Ivana Spagna “un bel giorno ti accorgi che esistiiiiiii.. che fai parte del mondo anche tuuuuuu”. Ecco, io sono cresciuta con i cartoni Disney  e ognuno di loro ha rappresentato una pietra miliare nella mia cultura personale. Sì. Bhe? Che c'è? A voi piace Montale a me piace Disney? 'ndo sta scritto che non è cultura quella?? anziiiiii.. ci sono concetti ben più profondi e importanti di m'illumino di immenso che ormai l'ENI fa slogan pià efficaci.

Io dai cartoni Disney ho ricevuto importanti insegnamenti di vita, dalla scelta del lavoro da fare da grande (grazie Cenerontola per avermi aiutato a scartare la domestica), all'integrazione razziale e il rispetto per le culture diverse (grazie Pocahontas per avere i capelli più fighi di sempre), dalla comprensione e gli insegnamenti derivati dalle diversità (Grazie 7 nani, che oltre ad essere nani e ad essere 7 avevate pure dei nomi urendi e facevate i minatori ma, nonostante questo, eravate sempre allegri) al sincero rispetto delle disabilità (grazie orecchie di Dumbo e naso di Pinocchio), fino alla difficoltà di avere una sorella diversa da te a cui però non puoi non voler tantissimo bene perché grazie a lei trovi l'amore della tua vita (grazie Frozen) e alla più fortunata di tutte le pietre miliari.. grazie La Bella e La Bestia per avermi insegnato che dietro qualsiasi  errore grammaticale si nasconde un principe bellissimo.

Ecco arrivare la emozioni.
Verde, blu, gialle. Magre, alte, grassottelle.
Io le ho tutte. Come ognuno di noi, certo. Ma io secondo me le ho proprio così.
Gioia, la mia gioia, deve essere un po’ isterica e un po’ megalomane. Della serie, faccio tutto io, sempre io, solo io. Io . Io. Ciao Anna. Eccoti. Un misto fra una segretaria maniaca del controllo e una creatura che vuole che tutto sia perfetto, anzi perfettamente identico a come lei lo ha pensato. Ciao Anna. Eccoti.  Tristezza, la mia tristezza, credo possa tranquillamente rappresentare i miei momenti no.. vivere in un’isola di biscotti gocciole, speranzosa che un biscotto possa salvare da qualsiasi preoccupazione. Pigra e cicciottella. Sono io. Non sono blu. Ok. Ma all’idea di cambiare città potrei pure diventarci. Blu. Pigra e cicciottella già ci sono. Pure discretamente impacciata, della serie tu dimmi di non fare qualcosa e io mi concentrerò talmente tanto nel cercare di non farla che.. taaaac. Fatta. Maledizione.
Disgusto. Chi mi conosce un po’ (Basta poco) dovrebbe vedere la faccia che mi viene quando vedo certa gente. Ecco. Verde. Sopracciglio alzato. le amiche di mio marito quelle che l’amicizia poverine non sanno nemmeno dove sta di casa. O le rane. Oddio che schifo le rane. Viscide, bitorzolute
, appiccicose. Che saltano fuori dal buio quando meno te l’aspetti. Bleah che schifo. Altroché broccoli. Che poi a pensarci bene, si assomigliano pure un po’ ...
Poi c’è Paura.  Diciamoci la verità non sono una donna coraggio.. per certe cose. Poi quando serve so bene come tirare fuori il carattere ma .. diciamo..… ho tremilamilioni di micro-paure. Micro però.
E infine Rabbia. Ecco, mi somiglia un casino. Non ho la fronte rettangolare ma non escluderei che in momenti di particolare incazzatura i miei capelli potrebbero andarmi davvero a fuoco. E ci sono cose che, è inutile, mi fanno davvero incazzare. Le persone maleducate. Le persone arroganti. Gli ipocriti. Chi critica senza sapere. Chi dice la sua senza ascoltare. Chi pretende affetto e rispetto senza darne. Datemi una leva rossa e vi accendo pure i peli della braccia. Eccheddiamine. Che poi ci vuole poco per farmi arrabbiare, ma che poi arriva Gioia, la mia, quella con le crisi maniacali da felicità e armonia, e mi aiuta a ristabilire amore e pace, manco fosse un monaco tibetano. E così torno ad essere serena e tranquilla. Quasi mansueta. Evviva la pace nel cervello della Rinella.

Gingle mulino bianco. A ripetizione. E sguardo verso l'infinito con faccia ebete.
Ricordo sereno.

Ed ecco le emozioni Disney.
Che poi sono le emozioni di ognuno di noi.
Che basterebbe poi poco a ritrovarle e viverle, tutte. Dalla prima all’ultima. 

Basterebbe davvero poco.. 399€ per il cofanetto di tutti i classici in DVD.

Esticatzi!!

Perdonate ho scordato un particolare importante: io di emozione ne ho una in più TRE-MEN-DA, si chiama Ironia. E mannaggia prende sempre il sopravvento.

28 agosto 2015

Estate 2015 - secondo la Rinella

E va bene.. e va bene… smettete di insistere, adesso ve la racconto la mia estate..
Estate 2015 - in 4 atti

Caldo. Atto I
Troppo caldo. Nervi a fior di pelle che nemmeno il plastico di siamo fatti così.. per qualche giorno ho odiato tutto e tutti. Ho fatto le carte per andare ad abitare in islanda. Ho deciso che monto l'aria condizionata in casa, pure nello sgabuzzino. Ho passato una notte in frigo tra la maionese e i cetriolini. Ho impedito a mio marito di sfiorarmi anche solo con il pensiero che altroché "antoooo… fa caldo".. volendo essere sinceri era "non-provare-a-venirmi-vicino-che-mi-vorrei-strappare-la-pelle-altrochè-le-mutande". Dicono che abbia pensato al divorzio (amoreeee non farlo).. poi per fortuna siamo partiti per la Val d'Aosta.


Montagna. Atto II
Io sono tipa da montagna. Mi piace far fatica (e lamentarmi copiosamente della fatica) ma arrivare fino in cima. Mi piace la mattina aver freddo e la sera aver freddo. Soprattutto mi piace che ci sia abbastanza freddo da farmi venir voglia della zuppa-tutta-fontina-fusa che ti servono a Champoluc. Andateci. Non vi pentirete. Ma andateci con la Citrosodina in borsa e tante escursioni da fare perché con tutta quella fontina fusa tornerete con 5 kg in più e il colesterolo che vi chiede 15euro la sera per andare al cinema con gli amici… e Andateci con la Sara e Emi. Lei sa chiacchierare amabilmente anche mentre tu stai per lanciarti da un dirupo a picco sul nulla presa dal panico e dalle vertigini, e così facendo è capace di mettere di buon umore e far sorridere chiunque. Più Saruzzi per tutti. Emi è il perfetto compagno di giochi e merende anche se rompe un sacco le scatole e ti fa pensare, ogni minuto di più, che sei proprio fortunata ad aver sposato tuo marito. Ma che poi, dai, se non fosse per lui non ci sarebbe quella gnometta meravigliosa per cui il nostro piccolo Spapu stravede e che vederli per mano, così piccolini ti proietta subito alla marcia nuziale. Montagna sì... Di bei ricordi.

Mare. Atto III
(vedi punto 1). trooooppooooo caldo.
Dio mi salvi. Voglio morire in un igloo. Qui. Ora.
Il primo che st'inverno scrive su facebook che vuole l'estate gli incenerisco la tastiera con le dita ancora attaccate. Ciclone Africano di sta cippa che mi rende acida e odiosa mooooolto più del normale (astenersi a commenti increduli, non c'è limite all'acidità di una donna di 34 anni, cicciottina, bassina e cazzutina.. accaldata, sudata e appiccicaticcia). Gente immobile a leggere riviste di gossip vi odio. Correte voi dietro ad un bambino di 2 anni, in una spiaggia rovente, con milioni di sassolini che ti si conficcano sotto la pianta del piede e il fisico asciutto come quello di un'aringa 'nbuttunata. Naaaa. Spiacenti. Aggiungici le conversazioni whatsup che mai prima d'ora avevano avuto un nome così azzeccato... da persone care, ed ecco la frittata è fatta. Prossimo anno 3 settimane in Scozia. Deciso. E speriamo che piova!

Monti Sibilini. Atto IV
Ecco, finalmente un po' di fresco. 
Un Altopiano che non sapevi nemmeno bene come si dicesse prima di ora. Altipiano, altopiano, altipiani.. vabbè quella roba lì. Ma bella, bella bella che fai tremiladuecento curve su per un monte brullo che sembra pure un po' dimenticato da Dio e invece pare che Dio se ne ricordi benissimo perché ti fa trovare davanti ad un enorme monastero della serie OH FIGLIOL PRODIGO che ne dici di fare un passaggio in chiesa non solo per ripararti dalla pioggia battente?? Eh quel monastero è bello bello bello. Che quasi ti senti più buona, quasi santa. Come se una benedizione dal Cielo scendesse e tu ti senti così buona e in pace. O saranno i 15 gradi in meno? O sarà il panino al Ciauscolo? Bhe, a mio avviso un concatenarsi di motivi, ma viva i Monti Sibillini, la Sibilla, la birra al tramonto e le chiacchiere fra marito e moglie. L'estate per me poteva finire quella sera lì. Amen.

Ora siamo a casa già da parecchi giorni…
il caldo è sopportabile, io ho iniziato una dieta, e siamo già tutti tornati a lavorare in famiglia.
.. vi dirò che mi sento ancora abbastanza benedetta e santificata, sarà per questo che ho scritto L'estate in atti, tipo il Vangelo secondo Rinella ??

(Amore non c'era bisogno che ti trapanassi una mano per farti venire le stigmate però…..).




12 giugno 2015

Cretini..

Stamattina mentre venivo a lavorare stavo pensando ai cretini.
Sì perchè di cretini è pieno il mondo, ma certe tipologie mi fanno proprio impazzire!

I cretini alla Coop.
Avete presente la signora che si mette accanto a te, in fila alla coop, facendo finta di guardare le nuove TICTAC alla melaverde e cannella e poi pensando di essere tipo l'uomo invisibile prova a passarti davanti? Che guarda verso l’infinito e oltre pur di non incrociare il tuo sguardo fulminante che nemmeno buzz lightyear, che fa finta di niente e appoggia la roba sulla cassa con la leggiadria di Tom Crouise in Mission Impossible pensando che così non ti accorgi. E che se provi, solo provi, a dirle qualcosa fa la faccia da cucciolo abbandonato e dice “ah, mi scusi avevo solo appoggiato le cose un attimo per prendere le TICTAC alle caccole uruguaiane” e poi si mette dietro e ti guarda male come se la frustrata fossi tu.. la maledetta.

I cretini di mestiere.
Tipo quelli che vi chiamano al telefono alle 21.30 di domenica sera per fare un’indagine di mercato su sto paio di balle, che partono malissimo dicendoti "E' lei che si occupa delle spese in casa?" - che ti chiedi machecazzo di domanda è?? Prima o poi gli rispondo "no, è ambrogio". E poi tu hai appena addormentato lo Spapu, e come unica indagine a cui vuoi partecipare è quella di quanto tempo ci si può mettere per inghiottire uno dopo l’altro un’intera scatola di Krumiri Bistefani senza che tuo marito si accorga che non sei più accanto a lui nel letto, ed invece il tuo piano infallibile viene sgominato da quella telefonata terribile, che se potessi lo riempiresti di insulti il poveretto che forse, più di lui, son cretini i suoi capi!

I cretini patentati.
Quelli che accelerano se ti stai immettendo sulla strada 250 metri avanti a loro solo per arrivarti a 5 cm dal bagagliaio e sfanalarti. Che dico io, dovrebbero attaccare la corrente elettrica al pulsantino dell’abbagliante sfanalante, dopo il sensore per il sonno nelle macchine dovrebbero mettere il sensore per gli sfanalatori cretini. Ma che cacchio sfanali dico io. Rallenta. Usa il piede destro invece della mano sinistra, cretino che non sei altro, se vuoi ti faccio un disegno anatomico e ti spiego l’utilizzo sensato delle tue varie propaggini articolate. Che tipo quella roba lì sopra il collo non serve solo per fare i palleggi in spiaggia con il cocomero dopo la quinta birra, si chiama testa.. dicono dovrebbe essere piena, usala porcapuzzola. 

I cretini al femminile.
Tipo le zitelle sui 40, arancioni di autoabbronzante o di domenica in riviera, con il perizoma in trasparenza e il gluteo scolpito da 500 ore di palestra a settimana, che quando lo Spapu gli fa ciao con la  manina non accennano nemmeno un sorriso. Le crollasse lo scaffale della maionese addosso o le cadesse sul mignolo del piede il barattolo di Nutella da 1 KG. Le crollassero quelle due sottospecie di orecchie di cocker che avete al posto del seno e vi crollasse al primo starnuto l’impalcatura di culo-zumbero di cui tanto andate fiere. Maledette zitelle acide che odiano i bambini. Che mettono nella borsa cani-portachiave e si fanno leccare in bocca e poi non salutano un bimbo (il mio!) che sventola davanti a loro le sue manine cicciottose sperando che l’Umpalumpa (loro!) lo saluti. Cretine.

I cretini abbestia.
Che buttano la carta per terra pensando che il mondo sia il loro rusco. Che sputano per terra che manco nel medioevo. Che lasciano le sigarette nel nostro cortile di casa manco fossero al parco pubblico. Che fanno fare la cacca al cane sul marciapiede e fanno finta di non vederla tirando il cane manco stessero facendo la gara di tiro alla fune in terza elementare quando dall'altra parte c’è il tuo nemico di sempre. Quelli a cui io svuoterei un camion dell’umido sul divano.. mentre guardano la finale di Champion e si perdono il goal della vita, dell'altra squadra. Ecco!

I cretini amici di cretini.
Quelli che ti chiedono l’amicizia su facebook e non ti salutano per strada. Quelli che si fanno i fatti tuoi con i conoscenti in comune. Quelli che non hanno una vita loro per cui parlano della tua. Quelli che si ritrovano la domenica dopo la messa per raccontarsi le news del paese, che di Carità Cristiana non ha proprio nulla, perché è tutto un “sai che quella, che quell’altra, che quello..” che se fossi Gesù (e per fortuna non lo sono che di pensieri ne ho già abbastanza e salvare l’umanità adesso non avrei proprio le forze) mi rivolterei lassù in paradiso con tutto quello sparlare davanti al portone della sua Dimora. Che poi se qualcuno mi chiede perché la domenica non vado in Chiesa la risposta diventa “perché se volessi che tutti sapessero i fatti miei andrei al Grande Fratello non in Parrocchia, grazie”, che poi alla fine a rimetterci è Gesù. Poverino. 

Poi ci sono i micro-cretini.
  • I cretini che ti dicono volgarità pensando di essere simpatici. Cretinto Brass.
  • I cretini che riempiono il piatto al buffet e poi mangiano la metà della cose. All you Cretini.
  • I cretini che lasciano che i figli facciano tutto quello che vogliono per non doversi impegnare in qualche forma di educazione. AnarcoCretini.
  • I cretini che pensano di sapere sempre tutto loro e solo loro. Wikretini.
  • I cretini che pensano di averti fregato quando invece, semplicemente, non hai nessuna voglia di abbassarti al loro livello. Sì sì hai ragione tu..CRETici.


Poi vorrei ricordare a tutti che essendo la madre dei cretini, a detta del detto, sempre incinta ci sono tantissime forme di cretini in natura. Talmente tanti che ci si potrebbe fare una puntata di Quark.


La chiemerei perl’appunto: SuperCretini.
CIAOOOOONE!

08 maggio 2015

Una mamma..



Una mamma...

Sa’ tutto quello che fanno di sbagliato le altre mamme.
Ha quella incredibile capacità di guardarti con un solo sguardo e giudicarti dalla testa ai piedi pensando “oddio ma stai veramente facendo quella cosa-da-madre-degenerata”.




TIPO:
Oddiooo ma gli dai il succo di frutta della Coop? Davvero?
Oddiooooooo ma gli metti la maglietta mezze maniche a  maggio? Davvero??
Oddddiooooooooo ma gli dai ancora la titta a un anno e mezzo? Davvero???
Oddiooooooooooooo ma dorme con voi? Ancora?? Ma come fate?? Io non lo sento neanche.. ormai si rifa’ anche il letto da solo!
Odddioooooooooooooo gli fai guardare Masha e Orso? Cioè mi vuoi dire che da quando avete figli non avete ancora buttato la televisione che come il demonio non dovrà nemmeno sapere cos’è?!
Odddioooooooooooooooooo ma gli dai da mangiare le crocchette di pesce? Non gli vai a comprare il pesce bio alimentato con mangime bio cresciuto nel lago bio pescato perché ormai troppo vecchio per nuotare povero caro?
Odddiooooooooooooooooooooo lo metti in punizione? A 20 mesi? Non sai che il suo io-bambino non capisce cos’è una punizione fino ai 35 anni e poi avrà uno scompenso il suo io-adulto e vivrà degli squilibri emotivo-comportamentali a 44 anni (infilaperduecolrestodiuno).
Oddiooooooooooooooooooooooooo ma perché la sera non lo lasci ogni tanto a tua madre e tu esci con tuo marito, che ne avete bisogno come coppia! Che bisogna coltivare l’amore. Che la vostra intimità altrimenti come fate. Che poi lui si cerca un’altra (nient’altro, che ne so, le piaghe d’Egitto?)
Oddiooooooooooooooooooooooooooo ma sale da solo sullo scivolo? E se cade? E se si inciampa? E se sbatte? E se scivola… (ecco, appunto, se si chiama Scivolo datti pace amica!)

Oddio.
STOP. BONA.
Io faccio come mi pare.
Tu fai come pare a te.
Poi però sappi, che con ogni probabilità, ho ragione io... sì DAVVERO!

Una mamma...

crede che suo figlio sia meraviglioso ma passa la metà della giornata a lamentarsi di lui… ma guai se qualcuno prova a fare una critica.

TIPO:
"Oddio come sono stanca. Stamattina si è svegliato alle 5. Alle 5 ti rendi conto!?"
"Cavolo tuo figlio non dorme"
"Sì che dorme!! Chi mai ha detto che non dorme!!" 
 "Oddio come sono stanca. Non sta fermo un attimo, corre di qua e di là che sembra un flipper."
"Cavolo è iperattivo"
"No, è normalissimo per un bimbo della sua età" 
 "Oddio come sono stanca passa da una cosa che non può fare ad una che può fare ancora meno, non ce la faccio più"
"Cavolo, è capriccioso"
"No, assolutamente, non è un bimbo capriccioso ha bisogno di stimoli" 
 "Oddio come sono stanca, l’altra sera ha urlato finchè non ha avuto quello che chiedeva, io ero sfinita, non ce l’ho proprio fatta"
"Cavolo, già viziato"
"Viziato? Ma cosa dici? Perché adesso chiedere un pavesino a metà pomeriggio è essere viziato. Non esageriamo eh?!"
Oddio.
STOP. BONA.
Non ti permettere mai più di giudicare mio figlio che lo vedi una volta a settimana!
E dopo questa conversazione forse nemmeno quella.

Una mamma è un persona con mille paure, mille fragilità, mille ansie.. che tutta la vita tiene tra le fauci, per la collottola, il suo cucciolo.
Se stringe gli fa male, se lascia gli fa male, è in equilibrio precario, con poche ore di sonno, gli sguardi degli altri su di se e la testa piena di consigli non richiesti. 

Una mamma va abbracciata, accolta, capita e sostenuta.

Guardate come lei si comporta con il suo piccolo, e fate con lei altrettanto.
Se è dolce e amorevole, voi siatelo con lei. 
Questo è il regalo che più desidera per il SUO giorno.

Che le vogliate bene.
Che pensiate stia facendo un buon lavoro.
Che pensiate che non c'è nulla di male nel dare le crocchette di pesce Findus.

..e che siate lì al suo fianco, pronti a prendere sia lei che il cucciolo sulle spalle, se serve.

05 marzo 2015

50 Sfumature ..

Sono struccata.
Il trucco (di ieri) è rimasto sul cuscino. Beato lui.
Stanotte mi pareva ci fosse l’uragano Mary fuori di casa. E dentro un non ben identificato ronfatore mannaro accanto al mio orecchio. Lo Spapu-track.
Che quando fra un ronfo e l'altro pensa bene di alzarsi e urlare: MAMMMAAAA così, a uffa, senza avere nessuna esigenza, solo per ricordarsi se lo sa dire. Se ci sono. Se rispondo. Se sono viva.

Un po’ come quando eravamo giovani io e l’amore mio che lo svegliavo nel sonno (quello profondo) per assicurarmi che fosse vivo. E lo era sempre eh, per fortuna, e poi dopo era vivo e sveglio, e pure un po’ con le palle girate. 
50 sfumature di risvegli notturni, ma manco una per motivi sexy.

Quindi, dicevamo.. capita che a metà notte senti MAMMAAAAAAAAAAAAAA. Che ti viene prima un infarto, poi in realtà ti rendi conto che è lo Spapu mannaro che ulula alla luna. E ti rimetti giù dopo avergli fatto una coccola. Coccola in cui lui cerca di staccarti una mano per tenersela accanto. Tipo famiglia Addams. 
Che poi lui è un po’ selvatico ma è tanto dolce, le sue amichette cerca sempre di stringerle a se e di sbaciucchiarle, prima però cerca di dargli il martello in testa, quello di legno, così poi ha un buon motivo per dare il bacino. 

Ecchecavolo, che va a finire che senza martellata il bacino loro non lo vogliono, mentre dopo la martellata si deve per forza fare pace e quindi sono costrette a prendere il bacino.
50 sfumature di Io-Sono-Sparta. Non fa una piega. Lo dovevamo chiamare Paolo se no.

ed io così ..Struccata. Stanca. Assonnata. Con graffietti, bernoccoli, capelli (i pochi rimasti) legati con improbabili pipulli in testa, che non sono come quelli delle teenager nei selfie di instagram che sembrano così sexy-spettinate, sono più come quelli delle polacche cinquantenni che fanno le faccende con il “ciappo” fucsia in plastica comprato da tuttoa99cent.. E figa non lo sei per niente. Ma manco al buio. Ma manco una leggera sfumatura di figaggine. Che pure le tue foto di quando avevi 19 anni con la salopette di jeans, l’orecchino al naso e il basco alternativo ci credono che sei peggio di loro.

Che le uniche sfumature che conosco sono quelle di ragù sulla maglia pulita lasciate dalle manine cicciotte e paffutine dello spapu, e sinceramente sono ben fiera che i libri che leggo al momento siano MammaOrso e Orsetto fanno la ninna, perchè di libri/film da gruppi di lettura di donnelle arrapate non ne voglio mezza, nè ora nè mai. Dio me ne guardi e scampi che preferisco tutta la vita la Pimpa e Armando vanno al mare.
50 sfumature di pois rossi e cani parlanti.

Ma nonostante la stanchezza, la struccatezza, la scapigliatezza.. hai quel sorriso dolce che si apre in mille sfumature di felicità quando vedi l’amore grande (il marito) che gioca e ride con l’amore piccolo (lo spapunzi) che ti chiedi se nella vita esiste davvero qualcosa di più meravigliosissimo di questo.

Di tuo figlio che rincorre una cuciolella (coccinella NDR)... e se la mangia.  
Di tuo marito che ti porta, sorridente, un mazzo di tulipani della coop... con ancora il prezzo.
Di tuo figlio che chiama NONNO il suo playmobile preferito.... vestito da carcerato.
Di tuo marito che si fida ciecamente di tutto quello che gli dici.. ma poi fa come gli pare.

Perchè loro sono imperfetti.
Ma perfetti per me.
Quindi le sfumature di non so quali giochini arrapanti le lascio a voi.

.. io mi trucco solo del sorriso che ogni giorno i miei due uomini mi regalano, se così per voi non sono abbastanza bella..se devo inventarmi giochini da Houdini che ha preso il Viagra per essere felice.. poco mi importa.. 
50 sfumature di chissene.

P.S. Nota per i lettori (i miei - se ne ho anche solo uno), NON ho letto 50 sfumature di grigio, e non lo leggerò mai mai mai mai mai mai mai mai mai (capito che ho detto mai?!), che manco se ci fanno la parodia su Topolino lo leggo...Che manco se ci scrivono Harry Porker lo leggo! Ok!?! Quindi abbiate pazienza se sono andata qua e là fuori tema parlando di cose che non conosco ma così è, se vi pare e pure se non vi pare, è così lo stesso! 

14 gennaio 2015

Le chiamavano domeniche pomeriggio ben spese..

Una domenica di ordinaria follia.
Occorre andare a ritirare la puntina  mentano, nuovo bolide di casa rinelli.
Una di quelle macchine che trovi fuori dai centri anziani, utile sì. Bella No. 

Ma non si puà mica avere tutto. Punto. Di nome e di fatto.

Se no la chiamavo asterisco, punto e virgola.. che ne sò. Punto esclamativo.
Invece lei funziona. Punto.

Dicevamo.. occorre andarla a ritirare e quindi occorre, ne consegue, l’assicurazione.
Tu chiamale se vuoi emozioni.... e prova in quel di una domenica pomeriggio a sottoscrivere un’assicurazione on line con i seguenti ingredienti:
-          un piccolo spapunzello di 16 mesi
-          un papà che ha fretta fretta fretta che manco il bianconiglio.
-          una mamma che da 16+9 mesi sembra il fantasma della rinella che fu
-          un maladettissimo virus che ha infettato il mio MAC per cui fa robe strane, non richieste, non sensate che pure Steve Jobs è lì che si rigira nella tomba.

Tentativo#1.Nome cognome indirizzo città cap provincia email classe bonus malus tipo auto marca auto modello auto tipo di polizza aggiungi questo togli questoUnduetreperleviediroma.Preventivo polizza 650€.“Amoooreeee vieni a vedere se va bene la polizza?”“eh.. ma non possiamo tenerla più bassa? Abbassa qui, cambia lì, apri qui, chiudi lì.”“Cos’è sto pop-up? E sta pubblicità? Cos’è sto riquadro? Ma il Mac è fuori? È I-diot più che I-Mac??!.”.... ___________zip__________“Amore hai chiuso anche la pagina della polizza!!”Ma porca*°#@§* 

Tentativo#2.Nome cognome indirizzo città cap provincia email classe bonus malus tipo auto marca auto modello auto tipo di polizza aggiungi questo togli questoUnduetreperleviediroma.Preventivo polizza 638€.“Amoooreeee vieni a vedere se va bene la polizza?” “Sì dai non mi sembra male.. facciamola”___________zip__________ Schermo nero.
Spapu: “OHHHHHHH.” con in mano la presa del PC e la faccia di Colombo alla vista dell’America. 
Tentativo#3.Nome cognome indirizzo città cap provincia email classe bonus malus tipo auto marca auto modello auto tipo di polizza aggiungi questo togli questoUnduetreperleviediroma.Preventivo polizza 621€.“Amoooreeee vieni a vedere se va bene la polizza?” “Sì sì sì va bene, non importa, dai su su facciamola che non ce la posso più fare a stare in casa con Spapu che fa si crede KingKong ed io il grattacielo di NewYork” “OK Paghiamo con la tua carta.”Ok  metti il codice qui, il numero lì, l’intestatario lì – CODICE SICUREZZA.?? e cosa cribbio è il codice di sicurezza??Sarà il nome del cane. Il nome del gatto. La data di nascita di mia nonna. La zia di forlì?.La domanda segreta. E chisselaricorda la domanda segreta.“Prova questo. NO. Questo?. NO. Questa? NO.”**SIAMO SPIACENTI IL SUO PAGAMENTO é STATO BLOCCATO PER AVER ERRATO 3 volte il SECURE CODE** 
Tentativo#4.Nome cognome indirizzo città cap provincia email classe bonus malus tipo auto marca auto modello auto tipo di polizza aggiungi questo togli questoUnduetreperleviediroma.Preventivo polizza 615€.“Ok stavolta faccio io, guarda mi è venuta anche meglio.. paghiamo con la tua carta che la mia l’hanno bloccata dimmi il numero?” “1234 – 5678 - 9101”“Mi dice codice non valido”“... mmm i numeri sono 1234 – 5678 - 9101”“Niente. Non Va. Ancora non valido”“... eppure.. 1234 – 5678 – 9101”“Amore.. ma mancano 4 numeri”.“Come?... Ah.. hai ragione, erano sotto il mio pollice.”Maledetto pollice opponibile.**SIAMO SPIACENTI IL TEMPO PER TERMINARE L’OPERAZIONE è TERMINATO** 
Tentativo#5.Nome cognome indirizzo città cap provincia email classe bonus malus tipo auto marca auto modello auto tipo di polizza aggiungi questo togli questoUnduetreperleviediroma.Preventivo polizza 606€.“Vado eh?”“Veloce prima che ci assalga l’esercito delle 12 scimmie”.

Ce l’abbiamo poi fatta amici, se eravate in pensiero per noi. Ce l’abbiamo fatta.
C’abbiamo messo solo 5 tentativi e qualcosa come un’ora e mezza.

La prossima volta vado al Centro Anziani a fare l’assicurazione. Secondo me fanno prima.