30 ottobre 2015

#ioscelgo

Caro figlio mio,
voglio spiegarti, con calma e con la giusta dose di dente avvelenato e ironia (alla maniera della tua mamma quindi) perché ieri sera ti ho portato con noi ad una riunione noiosissima (per te) su un argomento difficilissimo (per tutti) come i vaccini in età pediatrica.

La tua mammonisa (come la chiami tu) è da qualche mese che si sente dare della #disinformata. La parola #disinformazione nella scienza della comunicazione (quoto Wikipedia) significa l'attività malevola che mira a fornire e diffondere deliberatamente informazioni false, fuorvianti o non oggettive, distorcendo o alterando la realtà dei fatti allo scopo di ingannare, confondere o modificare le opinioni di qualcuno. Questo per prima cosa mette in dubbio la mia capacità di discernere tra verità e falsità. La mia capacità di scegliere a cosa credere e a cosa no. La possibilità di avere un’opinione indipendentemente da cosa DOVREI pensare… secondo loro.

Loro. Chi sono Loro Amore mio? Adesso te lo spiego subitissimo. Che lo so che se mi fai una domanda e non ti rispondo subito me la ripeti trecentomilavolte che in un secondo mi viene l’orchite massima. Chi sono loro?   Medici e Madri.
Loro siamo noi. Siamo tutti. Tutti e Nessuno.
Perché fra loro c’è chi la pensa ESATTAMENTE come la penso io. Medici e Madri.

Tutti #disinformati quindi. Maledizione. Siamo proprio un bel branco di beduini eh.
Pensare che basterebbe spegnere il cervello e fare esattamente come ti dicono di fare.
Senza porsi domande. Farlo ebbbasta. Perché così è.
Abbi, mio piccolo uomo, sempre paura della cultura del “farlo e basta”.

Convincimi e mi siederò al tuo fianco. 
Costringimi e sarò tuo nemico per sempre.

Amore mio stupendo, sai perché ieri sera ti ho portato con me?
In quella riunione noiosa noiosa su argomenti difficili, con persone che parlavano di malanni e problemi di salute.  Una platea di circa 30 persone.
Ragazzi, coppie, qualche politico o politicante. 6 o 7 fra medici e Professori. Una decina di mamme incavolate con chi la pensa diversamente da loro. Chissàpoiperchè. Alcune di queste con il tacco 12 alle 21 in una sala comunale abbastanza bruttina di un comune di provincia, che io non mi vesto così manco al matrimonio dei miei amici, stima per voi – sia chiaro - machivelofafare?!

E noi 3. Papà con un quaderno di appunti presi e una lettera aperta sottoscritta da centinaia di pediatri, dubbiosi. Come noi. Pensa. Tutti sti cretini disinformati.
La mamma con il cuore che batte forte ogni volta che non è d’accordo, perché la tua mamma è così passionale e adrenalinica. E vuole esternare la propria opinione. Vuole battersi per la libertà di scelta, di informazione, di decisione. Vuole battersi per il diritto inalienabile di scegliere, di essere ascoltata, di essere compresa e accolta nella scelta fatta. Quanto meno NON etichettata. Che disinformata sarà #tusorella.

Eh lo so amore mio che quando ti ho infilato le scarpine in piena puntata della Paw Patrol non eri per niente d’accordo. Ma sai piccolo mio perché ti ho portato con noi?
Perché penso che i figli si educhino con l’esperienza. Con quello che si chiama educazione per modelli. Dimostrare a tuo figlio che se qualcuno crede in un’idea va portata avanti, condivisa, sostenuta, dibattuta, rafforzata, raccontata.

Che anche se sai benissimo che in quella platea forse nessuno la pensa come te, tu credi sia giusto dire la tua. Anche se alcune persone ti attaccheranno (come hanno fatto). Anche se alcune persone penseranno che sei una stolta disinformata e disinformante (come hanno fatto), anche se mentre parlerai incrocerai sopracciglia aggrottate e sguardi di profondo disappunto (come ho incrociato)! 

Perché in casa nostra le idee si dibattono. Si portano avanti con ardore. Si discutono e si mettono in discussione. 
Perché in casa nostra SI Può e si deve cambiare opinione al bisogno. 
Perché solo gli stolti hanno sempre ragione. O pensano di averla. 
Perché in casa nostra non ci si batte per le proprie idee solo dietro le tastiere ma si prende la responsabilità effettiva davanti alle persone. E a dirla tutta non si parla nemmeno per slogan o selfie. In casa nostra, giusta o sbagliata che sia la nostra scelta, si va al nocciolo della questione. Si affrontano dibattiti con coraggio. Si sostengono le idee proprie e si rispettano le idee altrui. Non si etichettano le scelte degli altri. Non si GIUDICANO le idee degli altri. Si sostengono le proprie idee. Quello sì. Sempre.

E io figlio mio, ieri sera, davanti ad una platea di 30 persone che la pensavano diversamente da noi (che nella sostanza potevano anche avere una buona percentuale di ragione ma nella forma, porcapuzzola, ultimamente mi stanno proprio facendo incazzare) abbiamo voluto sostenere il diritto di scegliere. Di dire la nostra opinione. Di Avere dei dubbi. Di non farsi dare dei disinformati senza ragione ed in silenzio. Il diritto di scelta. Di informarsi, ragionare, farsi spiegare, decidere. Vaccinare. O non Vaccinare. In coscienza e rispetto.

Per questo motivo, piccolo mio, tu ieri sera ti sei addormentato fra le mie braccia invece che nel tuo lettino mentre un dottore parlava in una stanza di partito, pure bruttina, di un comune di provincia.
Per questo motivo, piccolo mio, ieri mentre sonnecchiavi alla tua mamma batteva forte il cuore mentre esponeva le proprie idee, giuste o sbagliate che fossero.

Per insegnarti che nessuno si deve mai permettere di zittire una madre che ascolta il proprio cuore.
Per dimostrarti che i dubbi servono per migliorare e crescere, e che per fortuna poi ci sono persone come l’amico medico di papà che accolgono il dubbio, lo rispettano, e espongono la loro ragione.
Che noi ascolteremo con rispetto, e che forse anche un po’ per quella opinione tu hai fatto quasi tutte le vaccinazioni.

A modo nostro ieri sera ti volevamo insegnare che la tua mamma e il tuo papà NON hanno sempre ragione, ma per le loro idee si batteranno sempre. E anche per le tue, fintanto che non sarai pienamente in grado di farlo da solo.

Concludo con una risposta al #iovaccino del gruppo di mamme.
Anche io vaccino (in parte). E non ho nulla contro la vostra scelta. Non la giudico. Non la critico. Anzi la rispetto pienamente.

Ma #ioscelgo

Chiedere che mi/ci venga tolta questa possibilità lede i diritti Umani.
Non facciamo passi indietro vi prego. Non facciamo credere ai nostri figli che qualcuno può scegliere per loro.


Allenare il cervello è il primo grande dono che possiamo, e dobbiamo, fargli.

12 ottobre 2015

Tu chiamale se vuoi .. EMOZIONI!

Emozioni.
Che non è la canzone di Battisti.
E nemmeno la collana di classici per nonnine e zitelle (a cui consiglierei comunque un bel Ratman, che sarebbe assai preferibile anche ai fini della ricerca del fidanzato).
Oggi parlo di gioia, rabbia, disgusto, paura e tristezza.

Se avete figli sapete chi sono, perché sono i protagonisti monocromatici dell’ultimo cartone Disney.
Se non avete figli sapete comunque chi sono, perché sono rappresentate ovunque, compreso il pupazzo che vinci con i punti della spesa e che ti assale all’ingresso della coop subito accanto ai broccoli.
Se non avete figli e non andate a fare la spesa, sapete chi sono perché sono anche i nuovi merchandising in banca. E se non avete figli e non fate la spesa di sicuro siete ricchi e in banca ci andate.

Se non fate parte di nessuna delle suddette categorie siete sicuramente un alieno, comunque in grado di correre ai ripari, digitando su google #insideout e capire di chi parlo.
Se poi siete un alieno senza dita, ecchecavolo, tutti a me capitano i lettori “difficili”.

Dicevamo. Emozioni.

Mi ha toccato nel profondo vedere il nuovo cartone della Disney #Inside Out che parla appunto delle emozioni umane. Sarà che erano 3 anni che non andavo al cinema e un po’ mi avrebbe toccato pure la pubblicità dell’idraulico di Piumazzo nell'oscurità del cinema. Sarà che avevo lo spapunzelli accanto, il suo primo film al cinema. Il suo primo Cartone Disney anzi. 

Che è un po’ come quando mamma Leonessa mostra a cucciolo di leoncino la sua prima gazzella che corre, o il suo primo tramonto sulla savana, o chennesò, gli canta per la prima volta la canzone di Ivana Spagna “un bel giorno ti accorgi che esistiiiiiii.. che fai parte del mondo anche tuuuuuu”. Ecco, io sono cresciuta con i cartoni Disney  e ognuno di loro ha rappresentato una pietra miliare nella mia cultura personale. Sì. Bhe? Che c'è? A voi piace Montale a me piace Disney? 'ndo sta scritto che non è cultura quella?? anziiiiii.. ci sono concetti ben più profondi e importanti di m'illumino di immenso che ormai l'ENI fa slogan pià efficaci.

Io dai cartoni Disney ho ricevuto importanti insegnamenti di vita, dalla scelta del lavoro da fare da grande (grazie Cenerontola per avermi aiutato a scartare la domestica), all'integrazione razziale e il rispetto per le culture diverse (grazie Pocahontas per avere i capelli più fighi di sempre), dalla comprensione e gli insegnamenti derivati dalle diversità (Grazie 7 nani, che oltre ad essere nani e ad essere 7 avevate pure dei nomi urendi e facevate i minatori ma, nonostante questo, eravate sempre allegri) al sincero rispetto delle disabilità (grazie orecchie di Dumbo e naso di Pinocchio), fino alla difficoltà di avere una sorella diversa da te a cui però non puoi non voler tantissimo bene perché grazie a lei trovi l'amore della tua vita (grazie Frozen) e alla più fortunata di tutte le pietre miliari.. grazie La Bella e La Bestia per avermi insegnato che dietro qualsiasi  errore grammaticale si nasconde un principe bellissimo.

Ecco arrivare la emozioni.
Verde, blu, gialle. Magre, alte, grassottelle.
Io le ho tutte. Come ognuno di noi, certo. Ma io secondo me le ho proprio così.
Gioia, la mia gioia, deve essere un po’ isterica e un po’ megalomane. Della serie, faccio tutto io, sempre io, solo io. Io . Io. Ciao Anna. Eccoti. Un misto fra una segretaria maniaca del controllo e una creatura che vuole che tutto sia perfetto, anzi perfettamente identico a come lei lo ha pensato. Ciao Anna. Eccoti.  Tristezza, la mia tristezza, credo possa tranquillamente rappresentare i miei momenti no.. vivere in un’isola di biscotti gocciole, speranzosa che un biscotto possa salvare da qualsiasi preoccupazione. Pigra e cicciottella. Sono io. Non sono blu. Ok. Ma all’idea di cambiare città potrei pure diventarci. Blu. Pigra e cicciottella già ci sono. Pure discretamente impacciata, della serie tu dimmi di non fare qualcosa e io mi concentrerò talmente tanto nel cercare di non farla che.. taaaac. Fatta. Maledizione.
Disgusto. Chi mi conosce un po’ (Basta poco) dovrebbe vedere la faccia che mi viene quando vedo certa gente. Ecco. Verde. Sopracciglio alzato. le amiche di mio marito quelle che l’amicizia poverine non sanno nemmeno dove sta di casa. O le rane. Oddio che schifo le rane. Viscide, bitorzolute
, appiccicose. Che saltano fuori dal buio quando meno te l’aspetti. Bleah che schifo. Altroché broccoli. Che poi a pensarci bene, si assomigliano pure un po’ ...
Poi c’è Paura.  Diciamoci la verità non sono una donna coraggio.. per certe cose. Poi quando serve so bene come tirare fuori il carattere ma .. diciamo..… ho tremilamilioni di micro-paure. Micro però.
E infine Rabbia. Ecco, mi somiglia un casino. Non ho la fronte rettangolare ma non escluderei che in momenti di particolare incazzatura i miei capelli potrebbero andarmi davvero a fuoco. E ci sono cose che, è inutile, mi fanno davvero incazzare. Le persone maleducate. Le persone arroganti. Gli ipocriti. Chi critica senza sapere. Chi dice la sua senza ascoltare. Chi pretende affetto e rispetto senza darne. Datemi una leva rossa e vi accendo pure i peli della braccia. Eccheddiamine. Che poi ci vuole poco per farmi arrabbiare, ma che poi arriva Gioia, la mia, quella con le crisi maniacali da felicità e armonia, e mi aiuta a ristabilire amore e pace, manco fosse un monaco tibetano. E così torno ad essere serena e tranquilla. Quasi mansueta. Evviva la pace nel cervello della Rinella.

Gingle mulino bianco. A ripetizione. E sguardo verso l'infinito con faccia ebete.
Ricordo sereno.

Ed ecco le emozioni Disney.
Che poi sono le emozioni di ognuno di noi.
Che basterebbe poi poco a ritrovarle e viverle, tutte. Dalla prima all’ultima. 

Basterebbe davvero poco.. 399€ per il cofanetto di tutti i classici in DVD.

Esticatzi!!

Perdonate ho scordato un particolare importante: io di emozione ne ho una in più TRE-MEN-DA, si chiama Ironia. E mannaggia prende sempre il sopravvento.