Io sono a casa, sì,
ma la mia quarantena NON è Netflix e divano, nemmeno ci va vicino.
La mia quarantena
sono 4 uffici europei il cui piano di marketing va fatto progredire come se non
ci fosse un domani, ed ora che siamo tutti (o quasi) a casa, il marketing è
ancora più importante. Tutti hanno
bisogno di piattaforme digitali, inviti email, post di condivisione,
coordinamento dinamico e sinergico. Piani e Strategie per arrivare al cliente
anche senza il vi(ru)s a vi(ru)s. Anche senza il rappresentante che va dal cliente per
offrirgli quel famigerato caffè. Adesso tanto, se non tutto, passa attraverso
il nostro piano di marketing. E noi siamo qui, ci rimbocchiamo le maniche, e
lavoriamo testa bassa e dita svelte sul PC perché vogliamo essere quel caffè bevuto
con il cliente, perché vogliamo far sentire al mercato che ci siamo (anche se
#stiamoacasa). Allineamo strategie di 20 nazioni diverse, con 20 diverse criticità
al Covid-19, con 20 diverse lingue, tipologie di comunicazione, cultura ma un
unico desiderio. Esserci. Per i clienti. Per quel caffè che non possono offrire.
Per i nostri colleghi della vendita. Per quel caffè che non può costruire affidabilità e branding.
Così ìmpari.
Io sono a casa,
sì, ma la mia quarantena NON è Netflix e divano, nemmeno ci va vicino.
La mia quarantena
è mio figlio di 6 anni e mezzo, che frequenta(va) la prima elementare, che deve
continuare le sottrazioni, che deve disegnare gli insiemi complementari, che io
mi sono andata a rileggere su Google che diamine sono per spiegarglieli.. e non
sono nemmeno sicura di averli capiti. La mia quarantena sono le maledette
lettere in Corsivo Maiuscolo. Le letture del Gufo Gufi, La Nuvola Olga e il
Gatto Gastone. Perdincibacco (sì sì credeteci che la parola che avevo in mente
fosse davvero perdincibacco.....). La H in corsivo maiuscolo che deve averla ideata
un sadico, le asticelle delle L che vanno suuuuuu e quelle della P che vanno giùùùùùù
e le A e le E si riempiono a non finire. Mamma Mamma Mamma mi servono le tue
dita che io le mie le ho finite e devo fare 13 + 4. E tu sei tipo online
con mezzo mondo e per lui alzi tutte le dita che hai e speri con tutto il cuore non sia arrivato il momento di cambiare la slide della presentazione del
Webinar, perchè hai finito le dita. Oppure quando sei in riunione e il
tuo piccolo cucciolo di 6 anni e mezzo quintale di morbidezza proprio nel momento in cui devi parlare tu, in inglese ad
una platea di 50 persone, attiva la ruota cingolata del trattore motorizzato
per affilare le spade del cavaliere Playmobil (storie vere di vita vissuta
ragazzi, stori incredibili ma vere).
Così ìmpari.
Io sono a casa,
sì, ma la mia quarantena NON è Netflix e divano, nemmeno ci va vicino.
La mia quarantena
è accendere il PC alle 7 del mattino e spegnerlo alle 8 di sera perché nelle
mie giornate non esiste la pausa caffè che tanto mi manca con l’amica-collega
del cuore. Le mie giornate sono scandite da pausa-mamma-prepara-il-pranzo da
pausa-mamma-ho-fatto-la-cacca da pausa-fai-partire-il-video-di-maestra-ombretta,
sono scandite da pausa-fai-la-terza-lavatrice-della-giornata da pausa-ordina-online-magliette-in-cotone-bio-per-il-figlio-a-cui-non-sta-più-nulla, pausa-mi-chiudo-un-attimo-nel-armadio-se-no-strippo. Accendo il PC alle 7 del
mattino, faccio 10 minuti di Yoga su YouTube come le cinquantenni milfone che
brave loro io manco riesco a vederle le punte dei piedi figurati se riesco a
toccarle. Mi faccio un litro di tisana per restare idratata poichè dicono il Vino Rosè di prima mattina non aiuti al fegato post-pandemia. Scandisco le
giornate pensando che alle 18 forse mi potrò bere una birretta in giardino.
Forse. Se il marito non mi guardasse come fosse la Sacra Inquisizione mentre dall’alto
del suo fisico scolpito dal CrossFit online reputa che Mens Saana in Corpore
Sano sia la nuova preghiera Pasquale e con disappunto si mette a fare il suo Wod
di giornata guardando la mia ciccetta con aria di disapprovazione mentre alza manubri da
20 kg con mignolo e mi ricorda che la prossima spesa è fra una settimana .. se le birre le finisco in 2 giorni sono poi fatti miei..... Maledizione.
Così impàri.
La mai quarantena la sto passando a maledire il giorno
che abbiamo pensato che un figlio (così energico) era più che sufficiente. Cretini
cretini cretini che non siamo altri. Un fratello andava fatto a prescindere, proprio
perché il bimbo era superattivo, dovevano prendermi la testa tra le mani e
sbatterla fortissimo contro il muro e dirmi “lo capisci, piccola mamma
folle, che se non gli fai un fratellino tutte le sue inarrestabile energie si
riverseranno inesorabilmente su di te, sarai tu a dover giocare ai transformer,
tu a dove costruire case nel bosco, tu a fare la terza guerra mondiale Nerf, tu
a ricostruire in formato 1:1 la battaglia finale del Signore degli Anelli, tu .
TU. TUUUUU!!”. Se solo lo avessi saputo, cretina che non sono altro, altri
4 gliene facevo di fratelli. Invece, presa ed attanagliata dai sensi di colpa
che lui è qui solo eccomi ogni pomeriggio a soccombere al suo “Mamma, vieni,
giochiamo a Police Interceptor sulle Bici… mica posso giocarci da soloooooo!!”.
Così impàri. Così ìmpari.
Dipende sempre
come le leggi le cose.
Erano anni che
chiedevo di poter fare un giorno a settimana lo Smart Working.
Lavoro da casa,
accendo in sacrosanto silenzio il PC mentre mio figlio seienne è a scuola, mi
faccio una tisana e lavoro dalla veranda con il tiepido vento di primavera.
Questo era quello che mi dicevo. Mi sembrava un sogno.
Non chiedevo di
diventare Maestra, Responsabile Mkgt, maggiordomo e Mamma tutto svolto H24/ 7
giorno su 7 senza tregua e senza sosta. E con una continua e costante sovrapposizione
dei ruoli verso i quali comincio ad avere un profondissimo senso di
soffocamento.
Così Impàri. Così
ìmpari.
Beati voi che
veleggiate tra divano e Netflix. Io amo il mio lavoro. Amo il mio bambino. Amo
la mia casa (da ripetere Ad Libitum tipo mantra).
Ma ragazzi,
oggettivamente, saremo anche donne e quindi piene di risorse e capacità di
multitasking, ma terminare un report complicatissimo mentre mio figlio sillaba
Gufo Gufi regala un Fungo alla Gallina Nina, mentre mi si stanno per bruciare
le zucchine sul fuoco e il corriere Amazon suona alla porta… questo forse è una
pretesa un po’ fuori dalla (mia) portata. Ridate ad ognuno il proprio compito. Non
sovraccaricate una parte di società e abbandonate alla noia la restante.
Ridistribuite i
compiti. Così è troppo ìmpari.
La sento sussurrare
la madre terra al mondo che correva veloce irrispettoso di tutto e tutti: “Così
impàri”.
Vorrei rispondergli, con il filo di voce che mi è rimasta dopo l'ultima battaglia Vichinga giocata con Paride, che però Così è ìmpari..
Abbi pietà di noi...siamo sfinite.