
Va in prima elementare. Tipo tutte le cose di cui sopra insieme... ecco.
Ci siamo passati
tutti, abbiamo comprato lo zainetto, l’astuccio, i libri ricoperti con la plastica
trasparente che odora di favelas.
Ma ci siamo
passati tutti dall’altra parte, da bimbi, dove lo zaino lo sceglievi con un
sorriso smagliante mentre mamma comprava tremila altre cose da una lista
lunghissima e incomprensibile di cose tipo “matitaHBCSHHD, tringolare per
destrorsi, punta morbida, antracite, blu, giottopippopluto”.
Oddio. E cosa
cavolo vuol dire, mi affido al cartolaio di paese che per l’occasione ha assunto
5 commesse nuove addestrate alla perfezione su come-leggere-le-liste-della
scuola. Loro. Brave.
Chissà se hanno
fatto un corso di specializzazione dalla Regione professionalizzante, perché io,
alla voce “quaderno con copertina rossa con quadretti di un cm e righe laterali
verdi a dx e rosse a sx” già mi ero persa.
E insistevo con
la suddetta deliziosa commessa con la pazienza di Madre Teresa di Calcutta che la
copertina doveva essere rossa, quando amorevolmente voleva far scegliere il
quaderno a Paride, e alla mia grintosissima reazione avversa che NO DEVE ESSERE
ROSSA mi guarda, con la stessa compassione della suddetta Santa verso i
lebbrosi e mi scandisce lentamente le parole “signora, la c-o-p-e-r-t-i-n-a r-o-s-s-a
la m-e-t-t-i-a-m-o n-o-i”.
Un minuto di silenzio
per il mio amor proprio. Da lì in avanti ho guardato ed ascoltato la giovane
commessa santa e santificabile con occhi umili e commossi del suo enorme
sapere.
Compra lo zaino che
protegge la spina dorsale del bambino brevettato sugli sherpa dell’Himalaya. Che
costa 114€. Ma signooooooora, le regalo anche lo smile intercambiabile sullo
strap.
Preso. Più che lo
smile intercambiabile se mi trova un rene. Di passaggio. Credo sia più utile.
Compra l’astuccio
a tre scomparti, matite colorare, biro che tanto non usa, pennarelli con il
nome sopra. Ma signooooooora lo vuole di quelli economici o può scegliere
quello che vuole. Con annessa voce giudicante sul mio ceto sociale.
Preso. Costato
35€. Le matite sono Giotto mi ha detto. Per quella cifra mi aspetto che dentro
l’astuccio ci sia pure un pezzo del Giudizio Universale.
Compra la
carpetta con l’elastico. Il portalistino. L’astuccino con zip. La colla stick.
Le forbici sfruc. Il temperino sbram. Ed anche un po’ di fogli sticaz.
Che servono.
Forse a metterci la mia crisi esistenziale al passaggio della mia carta di
credito a fine spesa.
Poi insomma, i
fogli sticaz oggigiorno servono sempre.
Vuoi mettere in
prima elementare.
Poi arriva la
prima riunione con le maestre.
L’inadeguatezza
di non sentirsi assolutamente pronte verso una scuola dove le maestre ti danno
del lei (Lei? Lei chi?). Dove le cose che ha fatto il tuo piccolo cucciolo te le segnano sul
quadernino.
Sul quadernino?????
Oh mamma mia.
E io come faccio che quando chiedo a Paride com’è andata a scuola
mi dice “mmm”.
Che non è nemmeno
quel veloce e svogliato “bene” che mentono gli adolescenti alle mamme, è più un
mugugnio della serie “dai-mamma-ma-cosa-chiedi-che-abbiamo-disegnato-striscioline-di-a-in-corsivo-per-un’ora-e-io-ora-voglio-uccidermi-con-pane-e-salame”.
Sì sì certo vero,
so interpretare alla perfezione i mugugni di mio figlio. Ma fino all’anno
scorso com’era andata a scuola me lo diceva una maestra stupenda con gli occhi
blu e il sorriso confortante.
Adesso la nuova
maestra di Paride sembra Goku in versione super-sayan e me lo lancia tipo sfera
del drago dalla scala di ingresso e uscita. Mi viene pure il panico di non prenderlo al volo. Per cui spintono con le altre mamme per essere il prima linea.
Chi e come vengo
rassicurata che non ha fatto il tris di pasta al pesto? Chi mi rassicura che
quel livido che ha sulla testa non è il tentativo di fuga a testate dal cortile
ma solo una tenere scazzottata tra amici. Chi? Chiiiiii?? Il bambino con la facciotta che sembra uscito da Gomorra forse??
Il suo “mmmmm”
forse? Panico. Sempre a livello TOP.
E chi mi ha preparata
alle altre mamme davanti a scuola?
Quelle che
aspettano insieme a te e che tu guardi con un misto di terrore e circospezione.
Quelle che hanno il
tacco 15 e il pantaloncino da vedo-non-vedo-la-cellulite e i capelli
stiratissimi e lucidi che manco il giorno del matrimonio io li ho mai avuti così.
Quelle che
chiacchierano in gruppetti come vecchi amici al bar e da cui tu,
inesorabilmente asociale e timida, sei fuori.
Quelle che “porto a casa io oggi Carletto” che a me non me lo ha mai detto nessuno, perché per portare a casa Paride ci vuole il corso avanzato per Marins e almeno una medaglia al valore.
Quelle che “porto a casa io oggi Carletto” che a me non me lo ha mai detto nessuno, perché per portare a casa Paride ci vuole il corso avanzato per Marins e almeno una medaglia al valore.
Quelle che vanno
a correre insieme, vanno a camminare insieme, vanno in piscina insieme. Che beate loro che stanno sempre insieme che io dopo un po' mi sto pure sulle palle da sola.
Quelle che non ci
sono mai, che mandano la nonna, il nonno, la babysitter o la zia minorenne.
Quelle che hanno 3
figli sotto i 5 anni ma l’aria più riposata di te.
Quelle che sono
come me, che fingono di guardare il cellulare per non parlare con
nessuno-nessuno-nessuno perché hanno le stesse capacità di socializzazione di un’orca
assassina al delfinario di rimini.
Povere noi.
Povere loro. Poveri tutti.
- Andiamo andiamo
andiamo Paride è tardi.
- Per dove mamma?
- Bho. Non. So. Tu cammina.
- Per dove mamma?
- Bho. Non. So. Tu cammina.
Altroché trincea. Noi abbiamo in testa il coprifuoco.
Capacità di socializzazione
zero, ma siamo salvi. A casa.
Ed infine i
compiti a casa e i voti.
Completa la
scheda e colora con matite colorate.
Chi? In che
senso? Completa dove? Segui la linea? Che linea? Completa colorando? Chi?? Unisci
le righe? In che verso? Che linee??
Oddio santissimo..
i logaritmi.. dove sono i logaritmi. Le funzioni di terzo grado. I fogli excel.
Le mie tabelle pivot e i report di marketing per 7 paesi a dodici filtri in 15 lingue. Doveeee?
Quali maledette
linee devo unire? Ah. Poi amore vanno colorate.
Ma dove?
Ecchenessò. Tu
colora quello che resta. No dai non tutto di azzurro. Ah ecco di blu. Che non
usi colori troppo accesi eh. Maledetto Giotto dove sei ora che servi.
Completa la strisciolina.
No. No. Non così.
Ma mamma è
difficilissimo.
Amore-di-mamma
difficilissimo completare una strisciolina a zigzag ??? ( genitori ricordatevi
di non mettere pressione ai vostri bambini, ognuno ha i propri tempi, ogni
bimbo è un fiore che sboccia con i propri ritmi..)
Meeeeeh amore
devi fare delle striscioline a zig-zag. Ce la puoi fare. (repira anna respira).
Sarà un fiore di cactus di quelli che sbocciano ogni 15 anni lui.
Non mi va.
Manco a me va di mondare
i fagiolini e vorrei cenare da Cracco tutte le sere ma mo’ ce tocca.
Tu finisci la
cavolo di strisciolina e io finisco i cavolo di fagiolini che poi affoghiamo le
nostre frustrazioni in un succo di pompelmo, un biscotto e una coccola sul
divano.
Che qui, ragazzi,
non possiamo mica prendere un Benino.
Che da grande, se
tutto va bene, apriamo una cartoleria.
Baci baci.
..Sul quadernino
però!!