10 febbraio 2012

La Tigre e il Pero

Me lo diceva sempre mio padre, anzi a dire il vero me lo dice ancora, un po’ meno, ma lo dice ancora.

Chissà poi perchè si dice scendi dal pero, manco fosse un baobab, sto pero. E’ bassettino tutta tracagnotto e nulla di così trascendentale mi pare. Eppure io c’ero sopra.
E ci sono ancora. Forse. Un po’.

Sono nata sul pero, sono cresciuta sul pero. Ahò, che ci posso fare, c’è chi vive sul trono da principessa, chi cresce nella bambagia e chi vive su un pero.
Un pero.. mica un trono.. un pero.

Poi mi capitano cose come in questi giorni, che arriva questa tizia tutta culo e niente arrosto.

Con la faccia lunga, i capelli stirati troppo, le scarpe con il tacchetto infido e il maglioncino di cashmere bianco.. che se me lo metto io sembro l’aiutante di babbo natale mentre lei pare uscita dalle vetrine natalize del Harrods denoiattri.
E sorride a chiunque, anche se non c’è un cazzo da ridere e fuori ci sono 50 cm di neve.
E chiama tutti tesoro anche se io sono un tesoro quanto lo sarebbe un cucciolo di rinocerente incazzato, coperto di fango e di pulci, del madagascar.
E si atteggia a gran donna in carriera quando a me non mi venderebbe manco la carta igienica con la caghetta da viaggio in sud america!

Oh. Ecco. Spetta spetta. Dov’è cacchio è il mio pero?
Voglio tornarci sopra e guardarla dal mio albero robusto e tracagnotto la signora so’tutto io.

La signorina tutto culo e niente arrosto.
La signorina “scusa non ho capito” – “no no hai capito benissimo ti ho appena mandato a fan***, incredibile eh?”
La signora c’ho il culo talmente peso che hanno appena allertato la protezione civile.
La signorina ho un ego talmente importante che vado in giro scortata dalla macchina del trasporto eccezionale.

No viggiuro.

Avete presente i cuccioli di tigre. Quelli piccoli e stupidissimi che vorresti riempire di sbaciucchiotti e loro tiran fuori le unghiette e soffiano come dei forsennati?
E poi ci chiediamo perchè le tigri sono così incazzate. Ambè, vedete voi, da piccole hanno il fuoco delle belve che brucia dentro ma la natura le ha fatte uguali ai peluche della Trudi.
Tutte piccoline, con gli occhioni grandi, il pelo tutto morbidoso e la zambotte da mordicchiare.

Ma porcaccia la miseria io dentro ti vorrei mangiare. Hai capito? MANGIARE.. non fare le fuse. Vedi te.

Ecco sono io. Chiamami tesoro un’altra volta e non avrai più bisogno delle sedute di Figurella perchè ti scartavetro io sopra un muro finchè non ti si è cancellato quel sorrisino melenso e ipocrita!
Trattami ancora come il tuo cocchiere di corte o come il tuo maggiordomo e mi supplicherai di tornarci.. sul pero.

Sì, lo so. Sono cattiva. Respira Anna... respira
Io sono buona.

Ciao. Sono Anna.
CIAO ANNA.
E l’ultima volta che sono stata cattiva è stato 6 mesi fa.
BRAVA ANNA
Mi ci vuole terapia di gruppo.

Mi ci vuole terapia di gruppo, ma io ci vado con il mio pero.
Me lo porto dietro, perchè in fondo se io sono nata sul pero, forse quello è il mio habitat naturale no?
Non è che vai a dire ad un Koala di scendere dall’Eucalipto?
Non è che vai a dire ad uno scoiattolo di scendere dalla sua Quercia secolare no?
Embè, e perchè mai io dovrei scendere dal mio pero quando c'è gente insipida che si mette su piedistalli.

Io la voglio guardare dal pero questa signorina tutto-culo-e-niente-arrosto sul piedistallo.
La voglio guardare da qui, e la voglio guardare pure male.

In fondo vivo su un pero.
Un pero, mica il trono della regina madre.
Un pero, bassettino e tracagnotto, pieno di nodi.
Ma saldo, robusto, generoso.

Sapete cosa vi dico.. secondo me il mio babbo sul pero mi ci ha messo quando ha visto quanto soffiava il suo cucciolo di tigre da piccola.. in realtà sul pero mi ci ha messo per salvaguardare voi.. mica me!

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